La tristezza.
La mia amata immortale.
La mia pulsazione, il mio cuore che batte lento.
Il mondo alla sua fine.
mercoledì 28 agosto 2013
lunedì 19 agosto 2013
5:36
La scena è cambiata, mi stendo sul telo, la sabbia è soffice. Un colpo alla schiena e il Sole mi illumina, getta forme geometriche sui miei occhi, e i capelli bagnati si dondolano, aprendo e chiudendo il sipario su di te che sei sdraiato al mio fianco. Non sento rumori, le onde sono vicinissime, il vento mi travolge, ma le persone qui attorno che parlano non dicono nulla. Ti guardo con la luce che brilla sulla superficie dei miei occhi, un braccio disteso sulla testa, ma forse dormi. Mi guardi e forse sorridi, è un benessere che cerco, ma ho paura di tagliarmi. Avviciniamoci, ma non troppo.
lunedì 12 agosto 2013
Mog. Why?
Portami in un bel posto, lasciami vedere gli alberi e i colori dei torrenti. Voglio sentire il tuo calore che sbatte contro il cielo tendendomi la mano, e correre lungo i viali, di sera, mentre cadiamo, inciampiamo nei nostri sospiri.
Voglio andare con te in un bel posto, lì sentire la tua pelle che mi racchiude e il silenzio dell'erba che aspetta solo noi.
Portami in un bel posto, portami da te. Fatti trovare in mezzo alle siepi, dietro una roccia, in un ruscello, e guardare mentre respiri e vedi, senti e tocchi l'aria che ti circonda.
Ti porto in un bel posto, dammi la mano. Lasciati guidare dai miei sogni, dalle mie emozioni che solleticano i miei movimenti; abbandonati; abbracciami.
Dove sei?
Dove?
Sei?
Voglio andare con te in un bel posto, lì sentire la tua pelle che mi racchiude e il silenzio dell'erba che aspetta solo noi.
Portami in un bel posto, portami da te. Fatti trovare in mezzo alle siepi, dietro una roccia, in un ruscello, e guardare mentre respiri e vedi, senti e tocchi l'aria che ti circonda.
Ti porto in un bel posto, dammi la mano. Lasciati guidare dai miei sogni, dalle mie emozioni che solleticano i miei movimenti; abbandonati; abbracciami.
Dove sei?
Dove?
Sei?
venerdì 9 agosto 2013
Parlami, Wisława.
Non so, non lo capisco. Forse mi manca l'autunno, lo sento nell'aria, ma ho paura che arrivi presto. E i compiti, i doveri, le trasfusioni, no, non mi vanno. Vorrei liberarmi di tutto e gettarmi nel niente. Sento la mancanza di una concretezza che mi dica: "Ehi, sì, continua così, stai andando bene". Gli ostacoli per arrivarci sono tanti e forse sono ancora più concreti di lei, duri, metallici, di roccia deforme. Però sì, certamente riesco a vedere più distintamente l'obiettivo, ma quante stagioni passeranno ancora, quanti momenti, quante ore vivrò e non ne avrò memoria. E se fosse tutto sbagliato? E se poi mi pentissi di tutto? Mi manca l'Irlanda, mi manca l'aeroporto. Voglio viaggiare e fuggire via. Non è malinconia quella che mi sta prendendo; forse pigrizia? L'aria, il mare, la poesia. Il tempo non è mai abbastanza. Ripenso a Giuseppe. Voglio la montagna. Non voglio fare di questi piani subdoli. Non ancora mi stufo dell'estate, ma mi pesa. Non voglio carichi. Lasciatemi nuotare, voglio essere indifferente. Un po', poi smetto.
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