giovedì 26 maggio 2016

venerdì 8 gennaio 2016

Clarissa.

Ci si può sentire così dannatamente soli? Così straordinariamente tagliati fuori dal mondo, in una bolla impermeabile, lontana, che nessuno nota, nessuno guarda, tutti passano oltre e io vedo solo le schiene delle persone. Sento di avere un mostro a cinque teste nello stomaco che sbraita, mi morde, mi azzanna e trangugia ogni pensiero bello, ogni sensazione piacevole, ogni emozione che potrebbe scolorire questo nero che ho al posto degli occhi. Scavo nei motivi del mio malessere ma sono tanti e nulli al contempo, perché è una situazione totale, di naufragio senza appigli in un'unica tempesta. È come se tutto si fosse dilatato, dilatato così tanto che è così lontano, impossibile da toccare, sentire, chiamare. Urlare non servirebbe. Sono chiuso in questa stanza e tutto ciò che sento sono i miei pensieri che come un martello pneumatico mi lacerano la testa e il cuore non lo sopporta più. È come se tutta la vita mi fosse stata succhiata via. Mi sento vuoto. Terribilmente vuoto.

Ma domattina mi sveglierò.
E tutto andrà meglio.

Clarissa, it's going to be beautiful.

mercoledì 23 dicembre 2015

But I know I'll lose.

Il male. Quel male di vivere che è un pugno nello stomaco. Arriva di soppiatto, silenzioso. È lì, dietro di te, ma non te ne accorgi. Eccolo, è pronto a saltare, ad avventarsi contro di te, ma ancora sei con la testa china. E quando ti ha avvolto, è tardi. Sei suo. Si è piantato dentro di te, si è acquattato, comodo, e lentamente i suoi fumi irradiano le tue vene, i suoi fiumi ti invadono, riempiendoti tutto. Quel male di vivere ti ha completamente conquistato e tu non te ne sei neppure accorto. Solo adesso che lo senti bussare alla porta dei tuoi pensieri, mentre lo stomaco rapidamente si annoda, ti rendi conto che è lì, dentro di te, trionfante, ruggente, superbo, e tu non puoi far nulla. Ti lasci andare, alzi la testa, ma senti dolore all'anima. Ti domina, ti sottomette. Prova a reagire. Ci riesci? Dimmi se ci riesci. Perché io non ci riesco. Ci provo ogni singola volta, ma non ce la faccio. Sono suo. Sono suo.
E allora cosa faccio? Sai cosa faccio? Mi abbandono a lui. Completamente. Mi lascio andare, senza opporre resistenze, senza divincolarmi. Mi lascio cullare da quell'abbraccio spinoso. Comincio a sanguinare, ma non reagisco. Sento il mio cuore spaccarsi, ma rimango fermo lì, a guardarlo, mentre cade a pezzi. Sento le mie lacrime prosciugarsi e la mia bocca inaridirsi; le mani tremano, la testa pesa. La pozza di sangue sotto i miei piedi aumenta, si ingrandisce. Ne perdo sempre di più. Piccole gocce iniziali, che poi divengono torrenti, piene, cascate. Fino a quando non finisce. Fino a quando non cado a terra, tramortito, senza più sangue.
Forse lì va via, soddisfatto e tronfio.
O forse no.

martedì 25 agosto 2015

I'm ready as long as you're with me.

Ho ritrovato oggi i ricordi. Ciò che, come dice Proust, dimentichi. E ripescarli è quanto di più bello ci possa essere.
Ho ritrovato tutti i biglietti del cinema conservati in cinque anni, dal 2010 al 2014. Ho ricordato tutte le persone con cui ci sono andato, le situazioni diverse, a volte opposte, le reazioni, le emozioni. Amici, ragazzi, frequentazioni.
E poi i biglietti dei viaggi, delle visite ai musei, alle mostre, ai cimiteri, biglietti del teatro, post-it scritti dalle amiche, le consolazioni, le risate.
In cinque anni, tutto contenuto in cinque anni. Dalla fine del liceo sino al mio trasferimento a Roma. Sino alla mia laurea. Sino al momento in cui ho trovato l'amore.
Quando un capitolo bello si è chiuso. E se n'è aperto uno meraviglioso.
È bellissimo quanto cambi la vita. E ancora più bello è ricordarlo e riviverlo nella memoria, per sempre.

In sottofondo, Angels degli XX.

Domani si torna a Roma.

"Clarissa, it's going to be beautiful."

Sally, it is already.

martedì 10 febbraio 2015

Ogni caso.

Ho aspettato tanto. E quel tanto è bastato, quel tanto è servito, perché alla fine l'amore ha bussato alla mia porta. Ci speravo, ero colmo di speranze e aspettative, ma mai avrei potuto prevedere che, una volta entrato, l'amore avrebbe scaraventato ogni cosa dentro di me, creando un soqquadro colossale, e rimanendo lui fermo, al centro, solo. E bellissimo.
Così l'amore mi ha travolto e io mi sono lasciato andare a lui senza remore, senza averci pensato un solo istante: mi sono lasciato prendere e portare nei posti meravigliosi che ogni giorno io e te creiamo dentro i nostri cuori.
So già tutto e sai già tutto anche tu, ma lo scrivo per tenerlo fermo e poter guardare e rimirare in ogni momento quanto mi hai sconvolto la vita. Quanto hai cambiato i miei piani, le mie abitudini, le mie priorità, i miei desideri, le mie idee. Sei stato una rivoluzione e continui a esserlo, sei una certezza che si impianta sempre di più dentro di me, e non riesco, io non riesco a stare senza di te.
Non ho mai creduto nella felicità. Ho sempre pensato che fosse un'emozione effimera, che arriva per prenderti per una manciata di attimi e poi lasciarti tramortito a terra, dolorante. No, non è così. Non lo è per niente. La felicità esiste, eccome, ed è tutto quello che tu mi stai dando, il tuo amore, creatura immensa e lucente, che scorrendo nelle mie vene mi ha aperto nuove strade e nuovi orizzonti, che voglio percorrere solo se ci sei anche tu.
Perché da quando siamo insieme il mio sole ha smesso di tramontare.
Ti amo sempre.