Ieri sera ho avuto un momento di "distrazione affettiva". Come se quello che provassi per te non fosse abbastanza, come se volessi provare di più, volessi sentirmi più trasportato. Per un attimo mi sono sentito deluso, scontento, perché mi sento così, che succede.
Poi oggi. Oggi ti ho sentito. E sai, sarà bastata una manciata di secondi. La tua voce che passa attraverso il cellulare, che giunge nel mio orecchio, vi s'infila e mi percorre tutti i neuroni e le vene e le arterie, e arriva dritta dritta al cuore. E il cuore si sveglia, di sobbalzo, rapidissimo. E dopo quei nanosecondi in cui tutto riprende a circolare, gli occhi si addolciscono, le labbra si dispiegano, un sorriso nasce.
E non muore.
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