Ti sto aspettando, sono al
parco, seduto sulla panchina. Sono passate da poco le quattro del pomeriggio,
il Sole brilla ancora nel cielo. Ci sono tanti bambini e ragazzi che giocano
qui intorno. Mi sono seduto sulla panchina sotto il salice, quello vicino alla
fontana, non puoi sbagliarti quando entrerai da quel sentiero di brecce e mi
verrai incontro. Sentirò i tuoi passi rumorosi, e il tuo sorriso che s’impianterà
nei miei occhi, e ti siederai affianco a me. Ti sto aspettando, fra non molto
sarai qui, ma inizia a tirar vento e il Sole non è più tanto luminoso.
Ti sto aspettando, sono davanti al camino, il fuoco è acceso. È sera ormai, fuori comincia a far fresco. Sono sulla poltrona davanti a questo tiepido calore, quando entrerai verrai sicuramente a sederti qui, vicino a me. Sarai stanco forse, e vorrai riposare, e io ci sono per questo, ci scalderemo insieme, abbracciati. Ti sto aspettando, manca poco perché tu apra la porta, ma è tardi e il fuoco si sta lentamente spegnendo.
Ti sto aspettando, sono sdraiato sul letto, in silenzio. È notte fonda, non c’è nessun rumore attorno a me. C’è il solo il mio respiro incostante che attende. Mi sono messo sul mio lato, ti ho lasciato spazio, così quando arriverai ti getterai direttamente qui, affianco a me, e saremo di nuovo insieme. Dormiremo stretti, al caldo, sotto le nostre coperte, e chiuderemo l’uno gli occhi dell’altro, lasciandoci cullare dal battito dei nostri cuori. Ti sto aspettando, fra poco sentirò i tuoi passi lungo il corridoio, ma il buio sembra ingigantirsi e questo letto non riesce a riscaldarmi.
Ti sto aspettando, amore mio, da tanto tempo. Conto
i giorni, conto le ore, gli attimi che ci separano, quegli istanti intrappolati
fra me e te, che ci tengono lontani. Ti ho aspettato per tanto tempo, ho perso
il conto dei momenti, ma quel lato del letto è ancora vuoto. È vuoto e freddo,
come il mio viso che ti cerca, e che ti aspetta.
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