venerdì 26 agosto 2011

Ogni lacrima è una cascata.

Non mi va di andare incontro, di nuovo, a delusioni di questo genere. A questi timori, a queste ansie, che mi prendono lo stomaco, lo annodano, che mi oscurano gli occhi e mi rubano il sorriso. Possibile che la storia debba ripetersi? Possibile che queste paure abbiano un fondamento?
Le certezze più solide, quando cominciano a crepare, a incrinarsi, graffiano il cuore. È uno splendido castello che viene minato alle fondamenta, iniziando a traballare, riducendo la sua sicurezza. Non posso fuggire dal castello. Devo riparare quelle crepature, ma da solo non ce la faccio. Voglio chiedere aiuto, ma lo posso domandare solo a chi a quelle crepature ha dato un motivo d'esistenza. Sono in un vortice, allora?
Dove andrò, che farò, con chi parlerò? Quelle crepe m'intimoriscono, sono preso dall'ansia.
Quando il riparo contro il mondo comincia a crollare...

Terra, vuoto di pensieri, incoscienza. Gioia.
Mi manchi.



lunedì 8 agosto 2011

L'acqua scopre il cuore nascosto.

A moment lost, forever gone.
Vivere la pesantezza di ogni attimo. Sentire, sulla pelle, sulle spalle, sul cuore, la gravità delle proprie paure, l'ansia dei propri timori, che aggrediscono e derubano l'anima di ogni sorriso. Timori che vedranno la luce? Paure che non saranno più oggetto di dubbi? Il tempo non passa mai, eppure passa. Ma la paura è al di fuori del tempo. E se si addormenta per un poco, può poi risorgere, più forte. E divorare la gioia che il cuore aveva partorito, speranzoso di aver seppellito per sempre l'ansia, e la paura, e il timore. Che tornano pesanti, gravi, mostruosi.
E se si ammazzasse il tempo? Se lo si prendesse per i capelli e gli si conficcasse un coltello nel cuore, lì, al centro, scamperemmo? O in quel momento tutte le paure confluirebbero in una sola, gigantesca, che definitivamente ci schianterebbe a terra?
Laviamo l'anima, laviamo il cuore. Affidiamoci al Sole che sorge e tramonta.
L'acqua scopre il cuore nascosto. E siamo salvi.