giovedì 28 giugno 2012

È impressionante quanto basti poco. Uno sguardo, la tua voce, un sms, una carezza, una chiamata persa. Basta davvero poco per rimettermi in piedi, se sei tu a farlo. E basta davvero poco farmi riprendere a camminare, se sei tu a farlo. Basta davvero poco perché quei baci rimangano sulla mia pelle e resistano al vento e all'acqua.

What I resist persists and speaks louder than I know.
What I resist you love, no matter how low or high I go.

venerdì 22 giugno 2012

Riciclo pensieri.

Ultimamente, la mattina mi prende il male di vivere. Quei momenti in cui, non dico che vorrei morire, ma spegnermi, sì. Fermare tutto, bloccarlo, spegnere ogni cosa. Resettare? È il tempo che fa male, che corre troppo, troppo velocemente, e non mi dà modo di metabolizzare come vorrei le cose che avvengono, le emozioni e le sensazioni che provo, i pensieri che in continuazione la mia mente partorisce. Vorrei dirgli, "Ehi, ferma un secondo, fammi capire", e non appena capisco, può ripartire. Mi sembra di essere al centro esatto di una circonferenza, sul cui perimetro si muovono le mie preoccupazioni, le mie ansie, le mie paure, le mie incertezze. Tento di assemblarle in modo che raggiunga un equilibrio, ma è come correre lungo un asintoto irregolare, che in certi punti vira di colpo e mi fa stramazzare a terra. Voglio tante cose ma non voglio niente. Voglio certezza, ma non posso raggiungerla se non attraverso un oceano di incertezze.

lunedì 11 giugno 2012

Macbeth.

Aspetto con ansia quel momento a fine giornata in cui ti chiamo e ti parlo. Ti racconto di ciò che è stato di me quel giorno, di cosa ho fatto, di quel che è accaduto, delle mie rabbie, delle mie gioie. E tu lì, dall'altro capo, che ascolti interessato, che mi fai domande, che ti arrabbi insieme a me, che gioisci insieme a me. E sorrido riponendo il cellulare.

venerdì 8 giugno 2012

Prova a dire che non esiste questo, coglione!

Penso di essere giunto ormai. È così, l'ho sentito. L'ho sentito stasera, sulla porta, mentre ti baciavo, mentre ti abbracciavo, mentre cercavo di appagare invano la mia fame di te, l'ho sentito. Ho sentito che manca pochissimo. Sì, tesoro mio, pochissimo. Mi sto innamorando di te.
Le cicale cantano fuori dalla finestra. Gocce di sudore imperlano la mia fronte. Il video scorre. Le emozioni si accavallano l'una sull'altra.
Sì, tesoro mio. Mi sto innamorando di te.
Di te.

mercoledì 6 giugno 2012

384

Ok, quindi che si fa? Ci vediamo?
Fa' in modo che ci vediamo.
Ho bisogno di fare l'amore.
Con te.
Fa' in modo che ci vediamo.

sabato 2 giugno 2012

Sbocciavan le viole.

Ieri sera ho avuto un momento di "distrazione affettiva". Come se quello che provassi per te non fosse abbastanza, come se volessi provare di più, volessi sentirmi più trasportato. Per un attimo mi sono sentito deluso, scontento, perché mi sento così, che succede.

Poi oggi. Oggi ti ho sentito. E sai, sarà bastata una manciata di secondi. La tua voce che passa attraverso il cellulare, che giunge nel mio orecchio, vi s'infila e mi percorre tutti i neuroni e le vene e le arterie, e arriva dritta dritta al cuore. E il cuore si sveglia, di sobbalzo, rapidissimo. E dopo quei nanosecondi in cui tutto riprende a circolare, gli occhi si addolciscono, le labbra si dispiegano, un sorriso nasce.

E non muore.