giovedì 26 maggio 2016

venerdì 8 gennaio 2016

Clarissa.

Ci si può sentire così dannatamente soli? Così straordinariamente tagliati fuori dal mondo, in una bolla impermeabile, lontana, che nessuno nota, nessuno guarda, tutti passano oltre e io vedo solo le schiene delle persone. Sento di avere un mostro a cinque teste nello stomaco che sbraita, mi morde, mi azzanna e trangugia ogni pensiero bello, ogni sensazione piacevole, ogni emozione che potrebbe scolorire questo nero che ho al posto degli occhi. Scavo nei motivi del mio malessere ma sono tanti e nulli al contempo, perché è una situazione totale, di naufragio senza appigli in un'unica tempesta. È come se tutto si fosse dilatato, dilatato così tanto che è così lontano, impossibile da toccare, sentire, chiamare. Urlare non servirebbe. Sono chiuso in questa stanza e tutto ciò che sento sono i miei pensieri che come un martello pneumatico mi lacerano la testa e il cuore non lo sopporta più. È come se tutta la vita mi fosse stata succhiata via. Mi sento vuoto. Terribilmente vuoto.

Ma domattina mi sveglierò.
E tutto andrà meglio.

Clarissa, it's going to be beautiful.