lunedì 17 giugno 2013

Ecco, riesco a malapena a organizzare i miei pensieri per buttarli giù, scriverli e, forse, sentirmi meglio. Ma le mie emozioni sono talmente intrecciate e contorte, che non ha neppure senso provarci. So solo che è un po' come morire dentro, e io lo sto facendo.

domenica 16 giugno 2013

How close am I to losing?

Poi arrivano, di soppiatto, in silenzio, quelle sere in cui torno a pensarti, in cui ti riaffacci, timido, sui miei pensieri, e mi stupisco, perché non ti aspettavo. Arrivi e prendi posto, e mi sorridi mentre ti osservo, e ti sorrido, ripensando. Ripenso a quei momenti che sono stati nostri, a quella complicità, a quelle sensazioni che ci facevano tremare. Tante voci mi vengono a dire di te, tante situazioni mi sussurrano il tuo nome all'orecchio, e magari all'inizio non ci faccio caso, ti scanso, ma poi arriva il momento in cui sgomiti, ti fai spazio e non vuoi andartene.
Come la volta che abbiamo dormito insieme, abbracciati, dopo l'amore. E il primo bacio, rubato così dolcemente. O la nostra serata, quella serata, sì, nostra, solo nostra. E le tue mani, oh, le tue mani, loro...
Chissà cosa starai facendo adesso; forse riposi, stanco per il lavoro; o anzi, stai lavorando. Chissà se mi pensi, chissà se capitano anche a te questi momenti. Vorrei scriverti, ma non saprei cosa.
Stammi bene, però. E sii sempre il più bello di tutti.
Ti voglio bene.

martedì 4 giugno 2013

Nessuna pressione sul cappuccino.

E sei come un Gesù degli anni '90
E ti riveli nella tua psicosi
Come osi?
E assaggi concetti come antipasti
E mangi le loro domande come dessert
Sono solo io o fa caldo qui?

E sei come un Kennedy degli anni '90
E hai davvero un milione di anni
Non puoi ingannarmi
Getteranno opinioni come pietre nelle rivolte
E inciamperanno come degli ipocriti
Sono solo io o è buio qui?

Be', potresti non essere o avere mai un marito
Potresti non avere o tenere mai un bambino
Imparerai a perdere ogni cosa
Siamo disposizioni temporanee

E sei come un Noè degli anni '90
E hanno riso di te mentre impacchettavi tutte le tue cose
E si domandano perché sei frustrato
E si domandano perché sei così arrabbiato
E sono solo io o sei stufo?

E possa Dio benedirti nei tuoi viaggi, nelle tue conquiste e domande...


* You portrayed me. Thank you, thank you, Alanis.

domenica 2 giugno 2013

Lamentate.

È che mi prende questo malessere, nel silenzio del mondo in cui sto esistendo. È un vuoto che si amplifica sempre di più, che parte dal centro del mio essere e ingloba tutto ciò che i miei sensi percepiscono. È una sensazione di perenne insoddisfazione, di un giungere al traguardo per poi scoprire che non è mai abbastanza, che ce n'è uno più in là, e che, comunque, la gioia che mi aspettavo non sarà mai veramente reale. È un percorso difficile che mi butta a terra e mi dà uno sconforto immane, e il dirsi di non avere paura, sì, aiuta, è realtà, ma quanto è dura.