sabato 30 agosto 2014

Blame it all upon a rush of blood to the head.

Più vado avanti, più mi viene da pensare che con te sia stato tutto uno sbaglio, un'illusione, una cruda e sprezzante perdita di tempo. Ci siamo slegati troppo velocemente, e quello che ne è rimasto non fatica affatto per rimanere incollato alle pareti della memoria. E tu non fatichi affatto per ricordarmi che mi ricordi. E allora cosa abbiamo avuto? Accontentati così. Il peggio è per te. E nonostante tutto, un po' mi dispiace.

martedì 5 agosto 2014

Summertime.

Questa malinconia che affiora, che sale, lenta, e che mi prende, docilmente; la morsa è delicata, eppure si lascia sentire per tutto il corpo, aderendo a ogni centimetro di pelle, e quasi con piacevolezza brucia fino a raggiungere le vene, e lì corre fino al cuore, passando per lo stomaco, chiudendolo. È quella sensazione che trova vita nelle note, nella musica, e che mi guida attraverso i ricordi, quel passato che rincorro, ma che è sempre lì, irraggiungibile, quel passato che vorrei tornasse, ma anche quel passato che deve rimanere dov'è, ma che a volte mi manca. È quell'emozione che solleva i miei desideri, li pone dinanzi ai miei occhi e mi dice: "Guarda quanti ne hai ancora, guarda quanti ne devi ancora relizzare". E io che posso fare, negare? No. Posso solo assentire, in silenzio, girandomi dall'altra parte.
Mi giro dall'altra parte, ma so che non serve. Aspetto solo che passi, per potermi voltare e tornare ad avere lo sguardo libero.
Falsamente libero.