domenica 1 aprile 2012

Corsi a vedere il colore del vento.

Ebbene sì, è così. Ho pianto. Per te? No, ma per la situazione che tu hai creato, per il vuoto che mi hai partorito dentro, per la fiamma che mi hai riacceso, così velocemente, così improvvisamente. Ho chiuso la porta, ho gettato via gli occhiali, mi sono buttato sul pavimento freddo e ho preso la mia testa fra le mani, mi sono preso i capelli, li ho tirati, ho sentito il dolore, ma non era, non era più forte di quello che avevo nel cuore. E poi il telefono, l'ho cercato, ho tentato di chiamare, ho parlato con voci rassicuranti, le lacrime sono salite. Ma poi mi sono calmato, ho preso coscienza di me e della situazione, ho accoltellato le mie ansie e le mie paure, le ho gettate nel fiume e ho risalito la montagna. Ora sto guardando dall'alto l'orizzonte e vedo tante possibilità e opportunità. Ma per quelli come te non c'è posto.

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