venerdì 9 agosto 2013

Parlami, Wisława.

Non so, non lo capisco. Forse mi manca l'autunno, lo sento nell'aria, ma ho paura che arrivi presto. E i compiti, i doveri, le trasfusioni, no, non mi vanno. Vorrei liberarmi di tutto e gettarmi nel niente. Sento la mancanza di una concretezza che mi dica: "Ehi, sì, continua così, stai andando bene". Gli ostacoli per arrivarci sono tanti e forse sono ancora più concreti di lei, duri, metallici, di roccia deforme. Però sì, certamente riesco a vedere più distintamente l'obiettivo, ma quante stagioni passeranno ancora, quanti momenti, quante ore vivrò e non ne avrò memoria. E se fosse tutto sbagliato? E se poi mi pentissi di tutto? Mi manca l'Irlanda, mi manca l'aeroporto. Voglio viaggiare e fuggire via. Non è malinconia quella che mi sta prendendo; forse pigrizia? L'aria, il mare, la poesia. Il tempo non è mai abbastanza. Ripenso a Giuseppe. Voglio la montagna. Non voglio fare di questi piani subdoli. Non ancora mi stufo dell'estate, ma mi pesa. Non voglio carichi. Lasciatemi nuotare, voglio essere indifferente. Un po', poi smetto.

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