mercoledì 23 marzo 2011

I'll never explain again.

Today is the last day that I'm using words. They've gone out, lost their meaning. Don't function anymore.

Pavimento di vetro soffiato. Pareti scoperte. Cielo, nuvole nella stanza.

Let's get unconscious, honey.

Pavimento di vetro soffiato. Circondato dalla luce del giorno vi cammino sopra. E sotto, lì, cosa? Lì, sotto, cosa c'è? Fuoco. Oscurità. Una massa informe e viscosa, tentacoli di rabbia e infamia che si muovono, sinuosi, lenti. Umidi, appiccicosi. Si avvicinano, si alzano, toccano il pavimento di vetro soffiato. Spingono, forzano. Guardano con occhi languidi, maliziosi. E ridono. Vomitano frammenti di illusioni e tombe di speranze.

Let's get unconscious, honey.

Cammino, continuo a camminare sul pavimento di vetro soffiato. Ci dev'essere una porta che mi conduca fuori, in giardino, all'aperto, senza pavimenti di vetro soffiato, senza pareti ipocrite. Ci dev'essere.

Words are useless, especially sentences. They don't stand for anything.
How could they explain how I feel?




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